Tag
Album italiano, Anna Maria Curci, edizioni La Vita Felice, Fanny Lewald, George Sand, letture, Luciana Tufani editrice, Rita Calabrese, traduzioni
Il 24 marzo 1811, 205 anni fa, nasceva a Königsberg Fanny Lewald (il padre, David Marcus, commerciante ebreo, cambiò il cognome di famiglia in Lewald nel 1831). All’epoca dello Junges Deutschland (Giovane Germania), movimento letterario che si sviluppa in particolare tra il 1833 e il 1848, si comincia a scrivere di emancipazione femminile. Fanny Lewald precorre con molti suoi testi il movimento di emancipazione femminile così come lo conosciamo dai primi del Novecento. Scrittrice coraggiosa, sovente definita, con le semplificazioni sbrigative delle etichette, “la George Sand tedesca”, a lei Rita Calabrese, che ha curato l’edizione italiana del suo Italienisches Bilderbuch, Album italiano (La Vita Felice, 2015), ha dedicato un intero capitolo della bella raccolta di saggi Sconfinare. Percorsi femminili nella letteratura tedesca (Luciana Tufani editrice 2003). Fanny Lewald soggiorna in Italia per tredici mesi, dall’agosto 1845 al settembre 1846. Dal viaggio nasce appunto il libro Italienisches Bilderbuch, pubblicato nel 1847, che continua, rinnovandola profondamente, la tradizione del resoconto di viaggi. Nell’epoca di passaggio dalla Bildungsreise, viaggio di formazione, a ciò che sarebbe divenuto il turismo di massa, Fanny Lewald imprime al suo resoconto del viaggio in Italia un valore di “testimonianza del tempo”. Lo sguardo è attento sui luoghi visitati, sulle persone e le culture ‘altre’ incontrate. Lo spirito di osservazione, finissimo, si affianca così alla manifestazione di una lucida visione del mondo. Questo avviene anche nel breve brano riportato qui di seguito. Tratto da Italienisches Bilderbuch, introduce il resoconto relativo alla “Grotta di Egeria” a Roma. Potete leggerlo qui nella mia traduzione e nell’originale in tedesco. (Anna Maria Curci)
Ai nostri giorni si parla sempre dello sviluppo progressivo dell’idea pura di genere umano e di spirito umanitario, di giusto apprezzamento di ciò che è buono e nobile! Eppure a me sembra che per molti versi non siamo andati particolarmente avanti e che gli antichi nel loro umanesimo pagano fossero spesso molto più miti e molto più giusti di noi. (Fanny Lewald, traduzione di Anna Maria Curci)
Man spricht immer von der fortschreitenden Entwicklung der reinen Idee der Menschheit und Menschlichkeit in unseren Tagen, von gerechter Würdigung des Guten und Edlen! Mich dünkt jedoch, daß wir in vielen Beziehungen nicht sonderlich weitergekommen sind und daß die Alten in ihrem heidnischen Humanismus oft viel milder und viel gerechter waren als wir. (Fanny Lewald, da: Italienisches Bilderbuch)