Aedo ammutolito
a Valentino Zeichen
come un valoroso guerriero omerico
che ancora e sempre rifulge
1 –
Aedo ammutolito ma sempre eroico,
giaci qui spogliato di lingua e armatura,
come un valoroso guerriero omerico
che ancora e sempre rifulge: anche
nella cattiva sorte… E resti assiso,
sbalzato in un solerte letto ospedaliero,
monitorato, terapizzato “intensivo”,
come Aiace ferito, Odisseo sfiorato
da un dardo terribile; peggio: Diomede
disarcionato dai suoi stessi cavalli!
2 –
Forse il tuo ictus fu deciso lassù
in alto – ma attenzione, no, non in cielo,
bensì a ridosso del Cielo, forse quasi
in Olimpo, dove gli dèi s’annoiano,
fugano con amori le chiacchiere,
romanzetti e intrighi: amor vincit
omnia… Non sei, non eri Paride, ma
sempre e giustamente premiasti Venere,
non Giunone o Minerva – Venere.
“Talune donne mi scambiano / per
un fuoco di Sant’Elmo, / altre, per uno
di paglia; / certe, per una lampada votiva.”
3 –
Stupida Sorte. Leso proprio nel linguaggio
in cui eccellevi, meritasti il lauro, trionfi
duraturi e acclarati! Sliricati lirismi! Tutti
poi relegati, tralasciati nel Museo interiore
che ti racconta: fra baci e quadri, cuori
spezzati, bandiere, ludibri e consensi…
Ed ora, al San Camillo, dignitoso ospedale
nazional-popolare, nato dalla retorica
fascista, che lezioni di Storia potrai più
tenere, alludere alle belle infermiere
sempliciotte che già san tutto di questo
strano (per loro), silente e fascinoso poeta
arcinoto, che amici e amici, allarmati,
visitano d’affetto e domande, o rassicurano
con frasi oh molto stupide per la Sua saggezza!